Non guardiamo molta tv francese, pero' nei giorni che passai in ospedale per la nascita della Viatrix, scoprii e mi affezionai ad un programmino, Un diner presque parfait, basato su un format replicato in mezzo mondo, dall'Irlanda all'Iran, secondo Wikipedia, tranne che in Italia.
Ogni settimana in una citta' francese diversa, 5 concorrenti si sfidano cucinando a turno in casa propria una cena per gli altri. A fine serata gli ospiti votano l'ambiance, la decoration de la table e la cuisine.
Chi ottiene la media piu' alta alla fine della settimana, vince mille euro.
Sono gia' quattro anni che il programma va in onda ogni pomeriggio da settembre a giugno e se si perde una puntata o si vuole provare una delle ricette preparate dai concorrenti, si trovano le clip sul sito del canale M6.
Nel corso del programma le immagini ripropongono un riassunto della giornata passata a spignattare dal concorrente, la cena e soprattutto i commenti fatti a caldo dagli altri concorrenti, sia a tavola, nella salle a manger, di fronte a tutti, sia separatamente, in un altro luogo della casa del concorrente di turno ai fornelli: e qui esce fuori tutta la radicalita' francese tra il passer un tres bon moment e l'etre vraiment decu, tra la decoration qui fait voyager e quella che est tres simple, pas recherchee, per il mangiare che e' excellent o pas bon du tout.
Tale luogo separato e', nel 99% dei casi, il bagno, che in Francia non comprende quasi mai il cesso e dunque l'improvvisato confessionale non e' nella toilette bensi' nella salle de bains.
Sera dopo sera, settimana dopo settimana, anno dopo anno, si assiste quindi ad un campionario enorme di bagni francesi, oltre che di cucine e tavole decorate col tema della serata.
Mi consola vedere che la maggioranza delle salles de bains sono prive di finestra, come purtroppo la mia.
Mi incuriosice notare come dovunque facciano bella mostra appesi vicino alla doccia, insieme agli
asciugamani, i francesissimi gants de toilette, mentre spesso non esiste piu il pur francesissimo bidet.
E che le saponette a forma di conchiglia, i portasapone di ceramica, le ampolline coi sali colorati e le tende doccia dalle fantasie tipo ken scott di anniottanta memoria, sono tuttora in auge quanto gli accessori da bagno in stile minimal geometrico.
Il contrasto tra i commenti dei concorrenti e la salle de bains alle loro spalle, certe volte e' davvero sublime: assicuratori, maestre d'asilo, impiegati di banca o giardinieri che esprimono tutto il loro disgusto per la cottura imperfetta , la crosta crepata, la presentazione del piatto - mondieu - pas invitant du tout, e il loro fervore per la scioglievolezza della crema spumosa ma consistente di latte scremato di pecora dei caraibi, la gradevole asprezza appena accennata ma percettibilissima del retrogusto dell'ombra dell'asparago bianco e soprattutto l'interessantissima composizione di aghi di pino dorati, gocce di cristallo, bolle di sapone in formaldeide e fragoline di bosco appena colte che faceva da segnaposto per ogni commensale. Mentre dietro le loro spalle si affacciano tubetti di colgate, spugne a forma di ranocchio e piastrelle decorate con fenicotteri.
Trovo affascinante come persone all'apparenza normali, padri e madri di famiglia o giovincelli che siano, siano capaci di trasformarsi tutti in Critici del Gusto dal vocabolario iperbolico e complicatissimo.
Gli stessi concorrenti iniziano a darsi la zappa sui piedi quando inviano il proprio menu agli altri, che lo commentano cercando di immaginare cosa possa celarsi dietro una assiette, un piatto, intitolata " Il Commissario cerca l'ago nel pagliaio e trova la barbabietola" (Un galletto al forno farcito con 13 tipi di spezie diverse e un filo di paglia che esce dal buco del cul, il tutto guarnito con una riduzione di barbabietola) o " Festival sulle sponde della Manica" (Un risotto ai di frutti di mare guarnito da salicorni in guisa di stelle filanti e coriandoli impersonificati da piselli primavera e chicchi di mais).
Il concorrente tipico non fa una piega e immagina per il Commissario che si tratti di un'anatra caramellata, guarnita da un berretto frigio e appoggiata su un letto di carote e mele tagliate alla julienne, mentre il Festival e' certainement una degustazione di formaggi della Normandia con confetture in abbinamento.
Il menu si compone sempre di un aperitivo, composto da un drink (di solito champagne o una pozione di millefrutti, soda e liquori anni 80 tipo l'angostura o il curacao) e da 3 piccoli amusebouches, ovvero 3 piccoli piattini o piccoli cucchiaini o piccoli bicchierini ripieni di qualcosa. Se pensate alla dimensione dell'aperitivo all'italiana, direi che 1 piatto di stuzzichini nostro fa per 12 settimane di amusebouches loro. Segue l'entree, ovvero un antipasto, un plat, cioe' il piatto principale. Infine il dessert, che spesso e' proposto in formato mini e triplo, come gli amusebouches. Anche qui una fetta nostra di tiramisu' fa per 10 minitripli desserts loro.
Oltre ad inventarsi un menu e dar nomi impossibili alle portate, gli ospiti devono anche fornire una animation, cioe'
una forma di intrattenimento (un giochino da fare insieme a meta' cena)
che sia in tema con il menu, cosi' come deve essere in tema la
decorazione della tavola. Da Lady Gaga (con il concorrente uomo
travestito da Lady Gaga scarpe col tacco incluse, e sulla tavola una
bella teca con dentro due vedove nere vive e mangianti) all'Isola di
Pasqua (coi concorrenti invitati a denudarsi per ballare col gonnellino
di banane durante l'animation, dopo aver pasteggiato di qualunque portata dentro a foglie di banane aussi) , non c'e' limite alla ragione che sia stato sorpassato. Tuttavia, piu che negli sforzi del concorrente cucinante, il clou della puntata sta nella linguistica da salle de bains usata dagli altri commensali.
La lingua francese gia' aiuta ad esprimersi in modo altisonante, ma quando un gendarme afferma sconsolato che la vellutata di zucchine - pere - cardamomo offerta come aperitivo non era fondant pur essendo riche en bouche e soprattutto era - quel horreur - tiepida, ho timore di dover aver mai bisogno di rivolgermi alle forze dell'ordine transalpine.
Puntata dopo puntata, ho capito che
certi piatti sono impossibili da fare senza scontentare qualcuno, in
particolare per i francesi e' una questione di principio tutto cio'
che riguarda
- les saints jacques. Le capesante (con o senza
guscio). Non passa settimana senza che almeno un concorrente le
proponga: pare che riuscire a cuocerle senza farle diventare gomma sia
un'arte difficilissima e forse per questo ogni volta che le ho mangiate
mi sono parse di gomma e non ho capito che ci trovano di tanto speciale i
francesi. O semplicemente non sanno di niente per me che sono Italiana
e apprezzo la cucina abbondante, semplice e saporita (che volgarite')
- i macarons. ovvero quelle coppie di meringhe ultrazuccherate colorate con
dentro una sorta di marmellata o crema dolcissima e colorata anch'essa. Ora, tutti
mangiano i macarons fatti con infinita pazienza dal concorrente di
turno e poi vanno nella salles de bains a dire che erano duri,
erano molli, erano perfetti ma troppo grossi...insomma, con molto meno
sbattimento un bel sorbetto al limone fa sempre piu' punti!
- il foie gras. A parte l'onta di chi deve ammettere, di fronte a diretta domanda, di non averlo fatto maison, ovvero con le sue sante manine, ma comprato (nessuna speranza di vincere), farlo maison
che piaccia a tutti e' una sfida davvero impervia: troppo poco salato,
troppo ricco nel gusto, a grana troppo fine, a grana troppo
spessa...tanto varrebbe lasciar perdere e aprire una vaschetta di crudo!
-
les langoustines. Ora, di tutti i crostacei, gli scampi sono quelli che
vengono utilizzati piu' spesso e vi posso assicurare che nei supermercati del regno di Francia spesso li vendono vivi, quindi immaginate che gioia maneggiarli, cuocerli e pulirli. Salvo poi andare tutti nella salle de bains a lamentarsi che il gusto della
langostina (abbinato alle cose piu' disparate, dai peperoni all'ananas,
dal carciofo alla prugna) era troppo deciso o troppo sfumato.
- i piatti stranieri francesizzati ricorrenti, ovvero
il tiramisu'
condito con sciroppi di frutta rossa varia e fragole al posto del caffe'e de l
cacao, fatto con biscotti diversi dai savoiardi e con l'aggiunta
dell'immancabile creme fraiche: almeno uno dei cinque concorrenti e' di origine italiana di terzo grado o ha avuto una petite amie o un petit ami italiani o e' stato in vacanza in Italia e percio' corre nella salle de bains lamentarsi della texture del dolce.
il pollo al curry ricoperto di ogni forma e variazione di
ratatouille e anche esso inondato di creme frainche: almeno uno dei cinque concorrenti confida nella salle de bains di essere stato in India, in Pakistan, in Albania (?) e quindi si ritiene in grado di giudicare il curry come pas suffisement speziato, trop speziato, speziato mais pas avec le melange correct qu'il faut.
il
concetto di crumble pie esteso; e' mia supposizione che ai francesi piaccia un sacco fare il crumble di
qualsiasi cosa (crumble di zucca, di zucchina, di funghi, di mango, di
ananas, di asparagi ...ma non temete, tanto con un quintale di creme fraiche dentro, sotto le briciole del crumble sa tutto di latte uguale) per avere la scusa di utilizzare quelle piccole pentoline di ceramica per il forno cosi' jolies. Ovviamene nella salle de bains il crumble da' luogo a lamentele funeste su quanto sia troppo asciutto, troppo spesso, troppo fine, troppo cotto, troppo crudo. Il fatto che sotto questo strato di briciole non ci sia della mela ma del pomodoro mescolato con creme fraiche, erba cipollina e miele, pare non turbi nessuno.
Sui cinque concorrenti, normalmente due sono uomini. Uno e' solitamente l'ospite piu' gioviale e alla mano, quello che per tutta la settimana fa il giullare della compagnia, mentre l'altro e' l' ospite ipercritico e rompiballe
che riesce a raffreddare qualsiasi atmosfera: nella maggioranza dei
casi, il primo si rivela approssimativo ai fornelli (come minimo gli si
smonta il minisouffle' dell'aperitivo e si scorda in forno le meringhe
finche' sono carbonizzate) e il secondo perfetto, cosi' perfetto che
anche se gli altri l'hanno trovato odioso per tutte le altre serate,
non possono che votarne la bravura su tutta la linea; solo la presenza
di una donna altrettanto brava ma meno rompiballe puo' evitarne la
vittoria. Pero' quelle poche volte che succede che il gioviale e' mastro domatore di langostine in salsa al contreau e il rompiballe
rimane vittima delle sue stesse iper ambizioni, ritrovandosi a toccare
le capesante dell'antipasto con le dita impiastricciate delle sue gabbie
di zucchero caramellato per il dessert, la gioia della rivalsa pervade
sia il telespettatore che gli altri concorrenti e nulla puo' impedire al
gioviale di vincere il titolo settimanale!
Nelle tre donne concorrenti, di solito c'e' la Mamma,
ovvero quella che mette a proprio agio e fa divertire tutti, compreso
il rompiballe della settimana, e che si contraddistingue per una cucina
abbondante, saporita e genuina. Rarissimamente vince perche' anche se
tutti sono d'accordo nel dire che hanno passato una bella serata,
magnato benissimo e con piacere, il concorrente medio si lamenta del
cibo perche' buonissimo ma abbondante (un piatto pieno, ma che volgarite')
, buonissimo ma semplice (un piatto di cibo che sembra cibo e non una costruzione di modellismo, ma che volgarite'), buonissimo ma dal sapore gia' conosciuto, non ricercato - raffinato - insolito (ovvero: mi hai fatto la pasta alla Norma piu buona del mondo ma che volgarite'!
Non puoi vincere perche' non mi hai stupito servendomi 3 microravioli
di pasta di kamut ripieni di foie gras conditi con salsa di soja, miele
di castagno e creme fraiche). Insomma, forse il motivo per cui in
Italia questo format non va e' perche' ci sarebbero 5 concorrenti Mamma ad ogni settimana e gli unici ad uscirne vincenti sarebbero la Brioschi e il Montenegro, come sponsor digestivi.
Ricorre altrettanto spesso la tizia Ad alto mantenimento ma convinta del contrario: inizialmente la si scambia per la Mamma, perche' sembra alla mano e carina con tutti quando e' ospite dagli altri, in realta' nella salle de bains,
dopo aver detto che si sta divertendo tanto e si sente fra amici e
volemosebbene, fa dei commenti al vetriolo su tutto: il biscottino sul
gelato e' secco fuori e crudo dentro, le patate al forno sono troppo
morbide dentro e troppo poco croustillantes fuori, l'antipasto di
cavallette impanate, ribes azzurro e aceto balsamico mancava di recherche
perche' l ha gia' mangiato in un ristorante a 19 stelle delle Barbados
e comunque l'olio in tavola non era spremuto a freddo da
mani di vergini dodicenni certificato bio, ma nella sua misericordia
lo ha aggiunto lo stesso alle cavallette. Quando e' il suo turno di
cucinare, di solito si lancia sul molecolare, con dessert intitolati airbus su neve carbonica
o sul vegan, presentando come amusebouches dei cubetti ghiacciati di tre tipi di
passato diverso (tipo farro e piselli primavera, orzo e cetrioli, avena e
patata vitelote, la patata peruviana viola che e' molto in voga
oltralpe).
A fine settimana, si aprono le buste con i voti ricevuti, cosi' il concorrente medio scopre che dopo aver lavorato ore a costruire guarnizioni in stile giardino zen con la frutta secca tra i 5 coperti della tavola, dopo aver sudato freddo per estrapolare dagli stampi le meringhe alla mela verde, ma soprattutto dopo essersi reso ridicolo di fronte a quattro estranei e a tutta la nazione non tanto perche' non e' riuscito a centrare con la freccetta nemmeno un cartone a forma di pollo ma perche' tutti ora sanno che nel suo bagno ci sono le decalcomanie con i sette nani, quelle stesse persone che sembravano cosi' simpatiche, gli hanno dato 5,2.
E pensare che sembrava esser stata una cena quasi perfetta!
ps, visto che questo post e' a contenuto calorico, vi ricordo il giveaway a tema merenda, se ancora non avete partecipato, avete tempo fino al 22 maggio!
Che infidi! Ma come? Sono così tirchi?
ReplyDeleteQuello di scatenarsi nella salle de bains è veramente una cosa esilarante!
Sono andata a vedere cos'è sto gantes de toilette: quindi è di spugna e viene riciclato? Spero soltanto dalla stessa persona!
Anche qui a Istanbul manca il bidet, purtroppo. Anzi, no, esiste ma è un po' particolare, magari se troverò il coraggio ci farò un post sopra... ehhhemm praticamente è incorporato con il water ma l'acqua viene da un punto poco igienico a mio avviso, soprattutto se il water in questione viene adoperato dagli uomini. Non hai capito niente, eh? Sì, è vero, lo devo fotografare per rendere l'idea!
il gant de toilette e' praticamente fatto dello stesso materiale dell asciugamano cucito in forma quadrata e infilato a mo' di guanto da forno...si, speriamo ciascuno usi il suo!!
DeleteMa si! :-) É come la spugna per la doccia, ognuno ha il suo ma a differenza della spugna dopo averlo usato una volta lo metti subito a lavare.
ReplyDeleteMi hai fatto morire dal ridere!!!!!!! :)
ReplyDeleteAh dimenticavo, a casa mia quando ero piccola quei "guanti di asciugamano" c'erano eccome, li chiamavamo manopole da bagno e li usavamo invece delle spugne. A fine bagno si mettevano a lavare ovviamente. :)
DeleteValentina, in Italia su sky canale Real Time c'é un programma simile..cortesie x gli ospiti...quanfo ero in maternita lo guardavo sempre....
ReplyDeleteciao aska, si me lo ha scritto anche Sonia pero' mi ha anche detto che il giudizio viene dato da una terna di giudici e non dagli altri commensali
DeleteIo ho guardato per un po' il formatoin versione tedesca, X anni orsono, e pure li vai di confessionale piastrellato. Oppure della stanza degli hobby.... avercela una stanza supplementare di questi giorni... Comunque sono d'accordo che è molto interessante vedere i gusti in tema di decorazioni, da sbellicarsi. Guanti di spugna usati da piccola, attualmente dal marito franzoso quasi esclusivamente e solo per riparare al massacro dopo la rasatura....
ReplyDeleteciao Elga, la mia amica Silvia da Londra invece mi ha detto che li' il confessionale e' nella camera da letto del padrone di casa, evidentemente il bagno e' troppo intimo per la privacy britannica :-)
DeleteSn Aska cmq...nn mi ero firmata
ReplyDeleteDev'essere meraviglioso questo programma ! Effettivamente a volte 'sti francesi fanno tanto i costruiti poi 'guardi un pò dietro' e rimani perplesso ... ma cos'hanno che non va? Vorranno essere alternativi? Mah .. che volgaritè! :
ReplyDeleteDevo ammettere che l' amouse bouche è troppo chic :)
Dancer
Ohh anche qui c'è come dine with me, programma fantastico. Mi ha fatto molto ridere questo post, le piastrelle, i fenicotteri, bello!
ReplyDeleteAnche io sono un'adepta di Un diner presque parfait e condivido la tua analisi su tutta la linea: i francesi tirano fuori tutta la loro acidita' e il loro prendersi troppo sul serio. Il foie gras e le saint jacques mi escono fuori dalla testa da quante volte sono state proposte. Alcuni ingredienti che ritornano spesso nei dolci e che io trovo veramente orrendi sono i sirops come Barbapapa o Coquelicot oppure i dessert alla fraise Tagada.
ReplyDeleteC'e' da dire che ci mettono veramente un grande impegno e in generale il livello e' buono. Per quanto riguarda i bagni e i gants toilette no comment, ma secondo me anche le cucine spesso sono trasandate, poco funzionali e accoglienti.
Io guardavo la versione tedesca Das perfekte Diner su Vox che mi permetteva di rinfrescare il tedesco e di scoprire abitudini culinarie e di ricevimento germaniche. Adesso non ho piu' Vox, quindi ho perso l'abitudine di guardarlo. Guardo molto spesso anche la versione inglese che si chiama Come dine with me su Channel 4 che mi fa piegare in due dalle risate soprattutto per le battute al vetriolo del commentatore del programma. Anche se il format e' praticamente lo stesso di quello francese, qui e' tutto molto piu' approssimativo e spessissimo gli ospiti sono completamente ubriachi alla fine della serata.
Daria
grazie Daria per la tua testimonianza comparata! chissa' come mai che la versione brit finisca in hangover non mi stupisce per niente ahahhaha
DeleteEheheh, figo il confessionale nel bagno!
ReplyDeleteMa com'è che 'sti francesi se la tirano così tanto in cucina? Purtroppo ho scarsa conoscenza dei loro cibi, spero di rifarmi in estate :D
Forte Valentina, mi hai fatto tanto ridere! Anche a me è capitato qualche volta di vedere Cortesie per gli Ospiti su RealtimeTv (è uno dei canali che abbiamo acquisito con il digitale!)... i tre che giudicano sono terribili! Hai mai provato a replicare qualcuna tra le ricette assurde di cui ci hai raccontato? Ciao ciao.
ReplyDeletein realta' piu' guardo il programma e meno ho voglia di cimentarmi con la cucina francese e men che meno andare al ristorante..specie vista la relazione inversamente proporzionale tra prezzo della portata e sua dimensione :-D !
Deletepensa che ho dovuto cercare su inernet cos'è la creme fraiche... e saputolo la mia opinione della cucina francese, purtroppo, è ulteriormente peggiorata!
ReplyDeletecmq le capesante!!! che bontà! però il segreto è questo: il modo migliore per mangiarle è... indovina? crude! :-)
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