A volte le sciagure che capitano nel mondo sembrano lontanissime.
A volte no.
Prima epidemia di Ebola mai registrata, nel paese da dove il Senator e' tornato giovedi' notte.
Ieri c'era da scoprire e stabilire tutta la procedura di evacuazione per le persone che lavorano li' fisse per l'azienda. La mattina e' cominciata troppo presto per via degli incubi della Viatrix, e per stanchezza mi sono lasciata andare al timore. La paura che il mio mondo possa crollare, che anzi, stia per crollare. Proprio ora che sono cosi' felice, che sto cosi' bene dove sono, che stiamo bene noi due e abbiamo le bimbe.
In realta' le possibilita' di contagio sono infinitesimali: la mia ansia e' solo data da un infinitesimo di paura su tanto sonno arretrato.
Mentre spingevo il passeggino confusa e agitata per le strade del quartiere sovrastato da un mite grigio di pioggerella, non ho potuto che osservare come la bruttezza architettonica residua dimostri ancora tutto il flagello di morte, guerra, poverta', che ha devastato a ripetizione per due secoli questa citta'. Eppure anche se il mondo qui e' davvero crollato, portandosi dietro tante anime quanti mattoni, un nuovo mondo e' rinato grazie alle anime sopravvissute e a quelle nate dopo: insieme mettono su i mattoni per creare nuovi luoghi per nuove vite.
Varsavia puo' essere un monumento alla tragedia umana, puo' essere un monumento all'ottimismo umano: dipende solo da come la si guarda.
Mentre ritornavo verso casa ho incrociato un uomo di una certa eta' vestito in modo modesto che prendeva cose da un bidone e le caricava in un sacco che aveva in spalla. Avevo ancora sul tettuccio del passeggino un quarto della pizza da asporto presa qualche centinaio di metri prima.
Nel mio polacco stentato ho offerto un sorriso e un grammaticamente misero:
Buongiorno Signore, vorrebbe per favore?
Lui ha visto il trancio di pizza, ha sorriso e mi ha detto
Grazie, oggi e' il suo giorno fortunato
Grazie, arrivederci
E' vero, oggi e' uno dei miei moltissimi giorni fortunati, perche' la paura e' un esercizio di lusso, quello che conta davvero sono i mattoni: se sono caduti, ci sono rovine da ricostruire, se non sono caduti, va tutto bene.
Grazie Nina. Bello
ReplyDeleteMi sa che mi hai beccato in un momento di emotivitá. Il commento qui sopra mi ha dato il colpo di grazia
ReplyDeletequanto è vero...ci pensavo proprio oggi tornando a casa dal lavoro, ai tre mesi di paura che ho passato e che si sono risolti in un sospiro(ne) di sollievo...e da ormai tre settimane mi sento MOLTO MOLTO MOLTO fortunata e consapevolmente felice di tutta la bellezza e la fortuna che c'è nella mia vita.
ReplyDeleteverissimo. A me in questo senso l'America mi fa riflettere di più, anche se la mia situazione da expat non è proprio l'ideale ogni giorno guardandomi attorno mi ripeto di considerarmi fortunata. Alcuni giorni ci riesco, altri prevale l'egoismo purtroppo.
ReplyDeleteAvevo proprio ragione nella motivazione del premio. Bello qs post . Bella tu quando ti lasci andare ...molto bello qs post . E sei una delle poche che conosco i cui genitori leggono i post . Ti abbraccio forte ps a ns faceva quell'effetto Milano , ricordo che quando al mattino preato scorgevo il Duomo pensavo sempre se degli uomini sono stati in grado di fare questa meraviglia , allora noi possiamo tutto .
ReplyDeleteAnche a me il Duomo rinfrancava tantissimo, nella sua incredibile bellezza e complessita'.ho un ricordo bellissimo di un mattino in cui ho lasciato casa di un ' amica a milano alle 5 di mattino in taxi x andare all orio shuttle in centrale, era autunno e buio pesto, col taxisiam passati da piazza duomo deserta dove il duomo si stagliava bianchissimo e illuminato contro la notte,gli ho chiesto di fermare e sono scesa li a guardarmelo, tutto per me, un paio di minuti
ReplyDeleteBellissimo post, Vale!
ReplyDeleteGrazie.
ReplyDeleteQuesta mattina avevo davvero bisogno che qualcuno mi mostrasse il lato soleggiato della strada
@grazie babbo
ReplyDelete@riru :-)
@blondie chissa' perche' mi vieni in mente col tramonto e i ciliegi e bergamo e la canzone di elisa tramonti a nord est
@aver nel tuo lavoro doni tantissimo
@miss suisse :-)
@ciacco, belle note!
bellissimo. e grande. grazie.
ReplyDeleteTe l'ho già detto che ultimamente sei proprio ispirata!
ReplyDeleteWow, mi hai fatto venire i brividi...
ReplyDeleteanche il mio ora, perchè con questo post mi fai riflettere e apprezzare quello che ho (e non è poco).
ReplyDeleteL'immagine di Varsavia come inno alla tragedia o all'ottimismo è bellissima.
grazie.
Davvero Valentina? Pensa che è una delle mie canzoni preferite... :-*
ReplyDeleteUn punto di vista stupendo.
ReplyDeleteGrazie.
ReplyDelete@shaula :-) nun me fate arrossi'
@mammainoriente, idem come sopra, fede
@me stessa :-)
@mammavvocato, tu trovi in montagna penso per avere lo stesso tipo di ispirazione
@il frutto, Eva ti penso tanto, davvero.
Che bel post e che bella che sei! speranza
ReplyDeleteio non commento tanto, sono pigra, ma mi hai fatto venire la pelle d'oca...la paura e'un esercizio di lusso e'una frase impressionante nella sua nuda verita'.
ReplyDeleteun abbraccio Federica (quella di Singapore incapace di crearsi un account google...)
grazie Speranza e grazie Federica!
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