Il marito che mi ha raccolto distrutta da 24 ore in viaggio, dall'uscio di casa dei miei fino alle porte automatiche degli Arrivi dell'Aeroporto Internazionale di Houston (la recensione della saga aerea domani qui)
You look great!
Le maestre e le altre mamme dell'asilo, oggi.
You look great!
Il chiropratico che ha lottato per sistemare la mia schiena e il mio collo incriccati dal dispiacere e dalle ore di guida nell'inverno houstoniano.
Si, e' vero.
Sto bene visivamente.
Il Tony m'ha risistemato la chioma, la mamma e il babbo mi hanno nutrito solo di cose buone dal mondo, ho camminato all'aperto, ho investito in un po' di abiti di rinforzo, in qualche cremina furba e addirittura in qualche trucco.
Sto bene interiormente.
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La sorella perpendicolare e la sorella verticale |
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in attesa dell'imbarco a Orio |
Pero' quando si ha cosi' tanto da perdere, di razionalita' ne avanza poca.
Tornare mi ha fatto abbracciare, toccare, vedere, guardare, tutte le persone, tutti i luoghi, tutte le cose che sono il mondo che ho perseverantemente cercato e forgiato per dieci anni prima di ottenerlo, finalmente.
Avevo cosi' tanta paura che questo mondo andasse avanti senza di me e mi dimenticasse, anche solo parzialmente, com'era gia' successo in precedenza con Torino.
E invece no.
Le sirenette sono approdate nel mondo dei nonni dopo aver attraversato l'oceano |
Ho tenuto su il piumino per tutto il tempo in auto, perche' volevo arrivare a casa e dirlo a entrambi in contemporanea quel Diventerete ancora una volta nonni, che da settimane trattenevo di fronte ad ogni chiamata su Skype, liberando finalmente questo pancione che mi sta trasformando nuovamente in Barbamamma.
Temevo di commuovermi perfino a guardare i semafor, che cosi' tante volte ho aspettato per attraversare nelle mie passeggiate giornaliere, ma una volta che mi sono ritrovata li', era piu' forte la voglia di sorridere che quella di lasciarsi andare ancora alle lacrime. Ho pianto per cosi' tanti giorni di fila da quando sono arrivata a Houston che e' finita l'acqua, e' tempo di ridere.
Arrivate a casa, abbiamo incontrato i vicini prima ancora di arrivare alla porta. Come se non fossimo mai partite, lo stesso caloroso scambio di chiacchere e cortesie di sempre.
E poi finalmente quel momento della verita', tanto atteso, in cui avrei aperto la porta di casa e ascoltato cosa diceva il mio cuore che per dodici settimane non aveva avuto tregua.
Mamma, usciamo con l'autobus e poi a fare una passeggiata con l'ombrello in centro?
Bea, non piove!
Ma io non voglio fare una passeggiata con la pioggia, voglio fare una passeggiata con l'ombrello.
Mamma, compriamo un ombrello blu per me? Anche io voglio passeggiata con l'ombrello.
Avete ragione.
Siamo corse all'autobus,siamo arrivate da Tiger, abbiamo trovato l'ombrellino blu e abbiamo fatto una trionfale passeggiata con gli ombrelli aperti in un piuttosto tiepido tardo pomeriggio d'inverno Varsaviese, confondendoci nel traffico umano sul larghissimo e liscissimo marciapiede di Nowy Swiat.
Abbiamo ritrovato parenti e amiche, i discorsi sono ripartiti da dove si erano interrotti, le risate sono state quelle di sempre. Il nostro posto qui e' rimasto vuoto, aspetta solo noi: questa volta e sempre, ogni volta che vorremo.
Adesso lo so e non ho piu' paura.
Houston, sarai sempe la parente brutta di sesto grado della mia Varsavia, ma io non ho piu' paura di aver perso per colpa tua la mia migliore amica. No, lei e' sempre la' per me. Come lo sono i miei gentori e la loro casa piena di colori e di calore, che rapprensenta il Paese delle Meraviglie per le mie bambine.
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cose che solo chi frequenta la Polonia capisce :-D (e' il primo cartellone pubblicitario che ho visto uscendo dall'aeroporto e mi e' parso di ottimo auspicio) |